banner bcc calabria

Scandalo Eni, conclusa senza novità assemblea soci Iam

banner bcc calabria

banner bcc calabria

di Domenico Latino

GIOIA TAURO – Si è conclusa senza sostanziali novità l’assemblea dei soci IAM (l’azienda che gestisce il depuratore consortile di contrada Lamia) convocata ieri mattina su richiesta urgente del sindaco Pedà, in seguito alle note vicende emerse nell’ambito del presunto scandalo ENI in Basilicata. Secondo le tesi avanzate dalla Procura di Potenza, i principali impianti di trattamento regionali, tra cui quello di Gioia, avrebbero infatti smaltito illecitamente migliaia di tonnellate di reflui pericolosi provenienti dal centro oli di Viggiano. Parliamo di scarti della lavorazione del petrolio che sarebbero stati classificati con un codice d’identificazione falso, grazie a una vera e propria organizzazione criminale costituita da una fitta rete di imprese operanti nel settore, facendo risparmiare alla multinazionale cifre da capogiro. Due gli indagati tra i vertici della società reggina, una delle prime a respingere con forza le accuse dichiarandosi, carte alla mano, totalmente estranea ai fatti contestati ma ciò, complice un’annosa situazione di disagio legata all’emissione periodica di miasmi, non è bastato ad attenuare le comprensibili preoccupazioni di comitati locali, associazioni, amministratori, semplici residenti concretizzatesi nella manifestazione di protesta di mercoledì scorso. Qualche giorno prima, la questione era stata portata all’attenzione del Civico consesso dai banchi della minoranza e si era giunti all’approvazione unanime di un documento in cui, oltre alla costituzione di parte civile in un eventuale processo, si decideva di dare mandato al rappresentante dell’ente a chiedere l’azzeramento del CdA, lo stop al conferimento delle autocisterne e il consenso ad espletare attività di monitoraggio costanti. Stesse durissime istanze invocate a gran voce anche dagli attivisti del Comitato Fiume che, per tutta la durata dell’assemblea, hanno presidiato lo spiazzo davanti ai cancelli dello stabilimento. I punti esposti dall’avv. Mimma Musitano, responsabile dell’Ufficio legale del Comune e delegato ad hoc dal Consiglio, pare sia stati esaminati e in parte discussi ma senza deliberare in quanto non inseriti all’ordine del giorno, anche se la posizione dei soci sembrerebbe essere chiara: il CDA rimane com’è e i bottini non si toccano, perché chiudere la linea significherebbe intaccare il principale business dell’azienda rischiando di dover chiudere battenti, pur non avendo di fronte un dato certo. L’unica apertura si è registrata sulla possibilità che il Comune svolga dei controlli autonomi nell’impianto. Ad ogni modo, questa e le altre richieste verranno messe al voto alla prossima riunione. Un dato importante che la dice lunga sulla scarsa attenzione prestata alla vicenda: al tavolo di ieri mancavano i rappresentanti degli altri enti Comuni soci. Il Comitato Fiume, che stamattina incontrerà di nuovo il sindaco, è ancora sulle barricate e non esclude azioni eclatanti.