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“Sei morto ti diamo in pasto ai maiali” nuove minacce per il testimone di giustizia Caminiti

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Da oltre trent’anni, la vita di Franco Gaetano Caminiti, 67 anni, è una lunga battaglia contro la criminalità organizzata. Originario di Delianuova e residente da anni a Pellaro, frazione di Reggio Calabria, Caminiti è diventato un bersaglio per aver scelto di non piegarsi alle intimidazioni, di non cedere al ricatto della ‘ndrangheta che in due occasioni hanno tentato di ammazzarlo, sparandogli contro alcune pistolettate che per pura coincidenza l’hanno graziato.
Lo scorso 13 dicembre l’ennesimo blitz malandrino ai suoi danni. Come emerge dalla denuncia fatta ai Carabinieri di Pellaro, nella cassetta delle lettere della sua abitazione un messaggio macabro: l’augurio di morte e di finire in pasto ai maiali secondo un antico rito delle ‘ndrine più cruenti. Per lui «una busta da lettera di colore rosso con disegnate quattro croci, delle quali tre nel retro della busta rossa e una davanti, verosimilmente simbolo di funerale. All’interno della stessa un bigliettino bianco con disegnate altre tre croci come quelle precedentemente menzionate recante la frase “Sei morto basta una di questa. Ti diamo in pasto ai maiali”. Una frase corredata da un proiettile calibro “7.65”.
Dato di non poco conto, a conferma che chi ha agito conosca molto bene le abitudini e la quotidianità della vita di Gaetano Caminiti, è che “sul posto non sono presenti strumenti di videosorveglianza che abbiano potuto rispondere i responsabili di questa azione”.