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Sel Cz: “Perchè la modifica al Regolamento interno del Consiglio regionale?”

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In campagna elettorale si dicono tante cose: promesse, critiche agli avversari, malignità. Ad urne chiuse, poi, tutto si dimentica. Ma ci sono cose che lasciano il segno o si  ripercuotono sulla vita delle persone e delle Istituzioni. Perché tra i tanti “si dice”, qualcuna, o più di una, può essere fondata.

Ad esempio, dell’attività di Francesco Talarico, Presidente del Consiglio Regionale e candidato nella lista dell’UDC, si dice che: nella seduta del  Consiglio Regionale del 7 ottobre scorso, all’ultimo minuto, prima della chiusura definitiva della legislatura e mentre i Consiglieri presenti stavano salutandosi, ha consentito l’inserimento d’urgenza all’ordine del giorno e con votazione immediata, di una proposta dei Consiglieri Morrone (FI) e Chiappetta (FI) di modifica del Regolamento interno del Consiglio.

La modifica al Regolamento, proposta e approvata all’unanimità, testualmente recita: “All’articolo 132 è aggiunto il seguente comma 3: “3. L’effetto abrogativo degli articoli da 14 a 23 della legge regionale 13 maggio 1996, n° 3 e s.m.i., previsto dall’articolo 5, comma 1 della legge regionale 7 ottobre 2011, n° 38 decorre dalla decima legislatura. La contribuzione massima di cui al comma 3 dell’articolo 19 della legge regionale 13 maggio 1996, n° 3 è limitata a quindici anni”.

Puro burocratese, fatto apposta per non far capire nulla a chi legge specie se digiuno di conoscenze giuridiche. Di cosa concretamente si tratta? I maligni dicono che questa modifica serva per farsi restituire le trattenute operate per le assenze dei Consiglieri dalle riunioni del Consiglio, delle Commissioni, dell’Ufficio di Presidenza e dei Capi Gruppo: 200 Euro per ogni assenza. La norma approvata significa che le trattenute devono essere operate ai Consiglieri che verranno dopo le elezioni del 23 prossimo. A quelli in scadenza devono essere restituire se operate negli ultimi quattro anni e mezzo.

Sarà vero? Aspettiamo una spiegazione autentica della norma da chi ha presieduto la seduta del 7 ottobre scorso, cioè Talarico.

Intanto osserviamo: perché si è avuta la pretesa, o l’ardire, di modificare una legge con un semplice atto amministrativo? Forse per sfuggire al controllo del Governo? E chi ha suggerito tale procedura forse uno dei tanti “esperti giuristi” al servizio della Regione e lautamente pagati? E di chi si tratta?

La realtà spesso supera la fantasia e alla Regione, si dice, sia stata anche inventata la figura “dell’autista a piedi”. Cosa significa? Presto detto: il trattamento dei Consiglieri Regionali è fatto di due voci: indennità di carica: Euro 5.200,00 nette mensili e indennità forfetaria per l’esercizio del mandato: Euro 6.000,00 mensili nette esentasse (comprendente trasporto e diaria) calcolati su 20 presunte partecipazioni alle riunioni degli organi del Consiglio. I componenti dell’Ufficio di Presidenza ( 5 unità) e i Presidenti delle Commissioni (per circa 2 anni sono stati 11 poi ridotte a 5) hanno diritto alla macchina di servizio e l’indennità per l’esercizio del mandato viene decurtata di circa la metà. Se però rinunciano all’auto di servizio ( le odiate macchine blu), percepiscono  l’intero importo dell’indennità, ma, udite udite, hanno diritto comunque all’autista per la guida della loro auto privata. Un “autista a piedi”, naturalmente pagato comunque dalla Regione.

Sarà vero? Anche su questo aspettiamo un chiarimento dal Presidente che, costatiamo, da un po’di anni non circola con l’auto blu ma con quella personale!

Infine e in distribuzione un bel volume cartonato, con copertina rivestita  e 153 fogli di carta patinata, scritto dal Presidente Talarico e contenente ben 153 foto a colori di varia dimensione che lo ritraggono in circostanze istituzionali. Il titolo è “ Luci senza Ombre” ed è dedicato alla sua famiglia.

Nel volume sono omesse alcune obbligatorie indicazioni: in quale tipografia è stato stampato e quale è il codice fiscale, in quante copie, l’autore delle foto, il prezzo di vendita, la riserva dei diritti d’autore e quant’altro. Soprattutto non è chiaro se  è stato prodotto come strumento di propaganda elettorale o come momento di autoesaltazione. Perché se è strumento di propaganda elettorale, vanno applicate le norme specifiche di legge in materia e, ad elezioni avvenute, bisognerà presentare il bilancio consuntivo delle spese elettorali sostenute con le relative carte contabili ( fatture, ricevute, ecc.) oltre l’elenco dei  contributi ricevuti con le relative quantificazioni.

I maligni sostengono che le foto inserite nel volume, sono di proprietà della Regione essendo foto istituzionali, pagate con i fondi del Consiglio e che per essere utilizzate al di fuori del circuito dell’Ente, devono ottenere la liberatoria prevista dalle norme sul diritto d’autore e di proprietà.

Talarico “scrittore” certamente è in possesso della liberatoria. Che difficoltà c’era di farsela concedere da Talarico Presidente del Consiglio? Quante malignità senza fondamento. E tuttavia non sarebbe male che il più illustre candidato dell’UDC chiarisse dando agli elettori  spiegazioni del perché di tante omissioni.

Coordinamento Prov.Le Sel Catanzaro