Sequestrata casa, barca e telefono di ‘faccia da mostro’
Ago 22, 2017 - redazione
L'ex poliziotto in pensione Giovanni Aiello, Roma, 24 aprile 2014. I pentiti lo chiamavano "faccia da mostro", per quel volto sfigurato da una fucilata. Per anni si sarebbe aggirato come un'ombra nella Palermo delle stragi e degli omicidi eccellenti: dal fallito attentato dell'Addaura alla strage di via D'Amelio, fino all'omicidio del poliziotto Nino Agostino e di sua moglie incinta. Per la prima volta parla davanti alle telecamere, svelando il suo volto, il presunto sicario a disposizione di mafia e apparati deviati dello Stato: in un'intervista esclusiva di Walter Molino trasmessa a Servizio Pubblico Più di Michele Santoro, in onda stasera alle 21 su La7. ANSA/UFFICIO STAMPA SERVIZIO PUBBLICO ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++
CATANZARO – La Procura antimafia di Reggio Calabria ha disposto il sequestro probatorio della casa, della barca e del telefono cellulare di Giovanni Aiello, l’ex poliziotto della Mobile di Palermo conosciuto come “Faccia da mostro”, deceduto ieri mattina sulla spiaggia di Montauro. Il provvedimento è stato disposto dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo titolare dell’inchiesta “‘Ndrangheta stragista” che vedeva coinvolto lo stesso Aiello già sottoposto a perquisizione lo scorso 24 luglio.
Si tratta di un sequestro probatorio in attesa degli esiti dell’autopsia disposta dalla Procura di Catanzaro. Gli accertamenti degli uomini della Squadra mobile sono proseguiti fino a tarda notte. Gli investigatori hanno raccolto anche la testimonianza della moglie di Aiello. Nell’attesa che venga effettuato l’esame autoptico, il corpo di Aiello si trova nel policlinico universitario di Catanzaro.