Sicurezza stradale, possibile richiamo per Bmw Serie 3


Numerosi problemi con gli airbag forniti dalla giapponese Takata

Sicurezza stradale, possibile richiamo per Bmw Serie 3

Numerosi problemi con gli airbag forniti dalla giapponese Takata

 

Sono saliti a 10 milioni i richiami fatti dalle case automobilistiche a causa di
problemi con gli airbag forniti dalla giapponese Takata, numero 2 al mondo in questo
genere di prodotti e con stabilimenti di produzione anche nel Nord America. Ma potrebbe
riguardare anche BMW. Su richiesta del Dipartimento dei Trasporti statunitense, ai
produttori tedeschi è stato ordinato di effettuare verifiche in officina della Serie
3.Un portavoce della società ha riferito al giornale SPIEGEL ONLINE che l’agenzia
americana, NHTSA, ha chiesto a BMW di sostituire gli airbag dei veicoli e per esaminarli
per i difetti. Quante auto sono soggette alla verifica non è ancora dato sapere. I
modelli interessati dall’annuncio sono i modelli anni 2000-2006. Attivare il richiamo,
è secondo BMW un atto volontario per i problemi degli airbag del fornitore giapponese
Takata. Nel frattempo, gli airbag anteriori possono essere dotati di un generatore
di gas difettoso che si può strappare in un incidente. Questo rappresenta un potenziale
rischio di incendio e lesioni.L’NHTSA degli Stati Uniti ha limitato i casi di airbag
difettosi di altri produttori sulle regioni particolarmente calde ed umide. BMW starebbe
quindi per avviare un richiamo solo negli stati della Florida, Hawaii, Puerto Rico
e le Isole Vergini Americane. Ci prevalso adeguate condizioni climatiche.Gli airbag
forniti dalla giapponese Takata hanno già causato guai per il 2013. Le vetture che
hanno avuto gli airbag difettosi rientrano nella produzione di oltre dieci anni fa,
al periodo 2000-2002. Il problema sarebbe stato causato dalla non corretta conservazione
negli stabilimenti delle sostanze impiegate, con conseguente malfunzionamento una
volta installati gli airbag sulle vetture. In particolare il problema potrebbe dare
luogo a “esplosione” dell’airbag con particelle di metallo “sparate” nell’abitacolo.
I casi di malfunzionamento constatati sono stati 49, di cui due con esiti mortali.
Lo scorso anno, i produttori giapponesi hanno dovuto richiamare più di tre milioni
di veicoli a causa degli airbag difettosi Takata. A quel tempo, la BMW era preoccupata,
tanto è vero che la casa automobilistica tedesca aveva richiamato più di 220.000
auto in officina. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o
possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti [1]” ancora una volta
anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali
automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono
una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario,
quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti [2]”,
prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari
della BMW nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione. Al
singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in
cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a
totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura
sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria. Fa presente
che alla nostra associazione erano giunti numerose segnalazioni di anomalie analoghe
ed anche di rotture tanto da far pensare all’avvio di una imminente class action
contro BMW.