Memoria, identità, responsabilità sono queste le parole che sono state idealmente consegnate agli studenti di Rizziconi, nuovi testimoni della loro storia, della storia della propria comunità. Il progetto “Rizziconi, 6 settembre 1943 – Un futuro per la memoria” dell’Associazione Solidal’è Onlus ha preso il via con un incontro emozionante e coinvolgente. L’obiettivo, pienamente raggiunto dal gruppo di soci coordinati dalla presidente Giusy Pappatico, era quello di recuperare il “racconto perduto” dell’eccidio nazista di Rizziconi, avvenuto il 6 settembre 1943, restituirgli valore e senso, e anche una funzione nel cuore e nel ricordo della comunità, a partire dalle giovani generazioni.
Gli studenti hanno intrapreso, dunque, un viaggio che li condurrà a conoscere per essere in grado in futuro di trasmettere questa pagina di storia e tutte le piccole storie in essa contenute, le storie minime delle 17 vittime (di cui 11 minori) e dei 23 feriti del cannoneggiamento tedesco che ha avuto luogo nella cittadina della Piana di Gioia Tauro, a ridosso dello sbarco e dell’avanzata angloamericana in Calabria. Le letture interpretate dalla bravissima attrice Daniela D’Agostino – intercalate dai brani musicali eseguiti magistralmente dal pianista Antonio Ruoppolo – hanno commosso il pubblico, in un crescendo di emozioni che ha trasportato l’attento uditorio fin dentro le storie minime racchiuse nella grande storia: storie mute, sbiadite dal tempo, storie quasi anonime che solo la memoria può salvare.
Dopo i saluti dei rappresentanti dei due partner istituzionali dell’iniziativa a cura di Solidal’è, il sindaco del Comune di Rizziconi Alessandro Giovinazzo e il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “G. Casella” Giuseppe Gelardi, è intervenuta la presidente dell’Associazione Giusy Pappatico che ha illustrato le varie fasi dell’ambizioso progetto, che vedrà una serie di attività didattiche, la realizzazione di un cortometraggio e la pubblicazione di un libro. Un impegno ammirevole e importante quello della Onlus che opera nel territorio da oltre dieci anni, attraverso svariate attività sociali e culturali.
Puntuali e appassionati gli interventi del docente di storia e filosofia Francesco Del Grande, che ha tracciato un quadro lucido del contesto storico nel quale si inserisce l’eccidio di Rizziconi, e di Donatella Arcuri. La storica e scrittrice – nelle cui parole vi è il segno tangibile del suo impegno nella ricerca e nello studio – è animatrice insieme ad Antonino Catananti Teramo del Comitato “6 settembre ‘43”, che molto ha fatto per recuperare e restituire, in primo luogo alla comunità rizziconese e calabrese, quel racconto perduto, tanto che la vicenda nel 2016 è finalmente entrata nell’Atlante delle stragi nazifasciste perpetrate nel nostro paese.
Una vicenda misconosciuta che oggi si affaccia a una nuova vita, grazie alla memoria che i giovanissimi studenti di Rizziconi si impegneranno a coltivare. “Non astrattamente per non dimenticare – come scrive Donatella Arcuri – ma perché non si dimentichino quelle storie e quei morti, perché quei bambini e quei ragazzi che non sono diventati adulti non siano solo una catastrofe del senso, ma il sacrificio fondativo di qualcosa, per esempio di un diverso sapere di sé e magari di una diversa coscienza civile”.