Il diritto di critica è sancito dalla e nella Costituzione e l’obbligo di trasparenza è doveroso da parte di chi svolge un ruolo politico.
Ciò premesso, io, Vincenzo Speziali, residente a Bovalino, politico e giornalista, mi attesto su ciò.
Ma questo, vale per tutti? Non credo!
Spiego il motivo, senza indugio, pur avvisando che potrei incorrere -a mo` di (scomposta) reazione- in ‘qualche polpettina avvelenata’ (seppur mal confezionata!), poiché l’argomento che tratterò, disturba (o disturberà) certuni, ma me ne frego, in quanto non si può né tacere né sottacere e se per questo nemmeno non porre leciti quesiti o chiedere giusta coerenza comportamentale.
Ecco, qui casca l’asino, poiché la vicenda delle Sos (Segnalazioni operazioni sospette) che vede ‘incursioni’ di agenti della polizia giudiziaria applicati presso la DNA (Direzione Nazionale Antimafia) nei terminali Uif (Unità di informazioni finanziaria della Banca d’Italia, istituita in conformità degli accordi internazionali, nel 2007), ha più di un quesito da porre e spiegare, oltre che un allarme da lanciare e ben altro da stigmatizzare.
Certamente, saranno le indagini in corso a Perugia, le sole che potranno ipotizzare dolo o colpa, oppure abuso, quindi poi a chiedere giusto processo, ma sullo sfondo, si staglia un’ombra inquietante e da brividi, che fa della Superprocura, una centrale di raccolta e conservazione unica, circa dati sensibili, non solo per il coordinamento delle indagini su Mafie e Terrorismi (questi sono i compiti affidate a siffatto ufficio), e quindi la ‘supervisione’ delle varie Procure Distrettuali, allocate in ogni sede di Corte d’Appello.
Oggi, però si verrebbe a sapere, che tali Sos, riguarderebbero persino politici, imprenditori, manager di stato e personaggi come Francesco Totti, ex Capitano della Roma, il quale a sua volta -occhio e croce, di riffa o di raffa, tra lusco e brusco- non appare, precisamente, un pericoloso picciotto con coppola e lupara e nemmeno uno jihadista con la kefiha, ed in più dotato di annesse cinture esplosive, per attentati kamikaze.
Ordunque, la questione in essenza e sostanza è piuttosto seria anziché no, poiché l’ex Procuratore Nazionale, cioè Federico Cafiero de Raho (cognome ‘nobiliare’ da non mettere a paragone con quello più prestigioso dei ‘Choburgo Saxen und Ghota’…che tra l’altro sarebbero più di mia pertinenza!), dicevo, il tal costui ‘oppone’ una ‘difesa sterile’, quasi fosse una immaginaria ‘Linea Maginot’, ovvero come nella ‘sua gestione’, nulla di tutto ciò sia capitato, niente accaduto, cioè nemmeno un ‘sospiro’ sbagliato, in luogo al (probabile?) contrario, sempre per come viene riportato da alcuni giornalisti.
Epperò, allo sfortunato (e odierno deputato ‘Cinquestelle’, poiché in passato era magistrato inquirente), ne capitano sempre di ogni, cominciando dalla sua dolorosissima impossibilità nel giocare a tennis in un qualsiasi circolo a Reggio Calabria, quando era Procuratore Capo e mi sollazzava di attenzioni, a dir poco incredibili -difatti mi hanno dipinto come il Capo della Spectre, perciò lo glielo confermo, tanto è sotto gli occhi di tutti l’esizialita` speciosa, delle accuse di specie- le quali a pensarci bene, sono state, financo, un maxi spot pubblicitario, per di più gratuito (vista l’assurdita`!) pur se vi è un procedimento penale in corso, innanzi al ‘giudice naturale’, cioè la magistratura libanese, la quale ha stabilito come io sia testimone e parte lesa (questo però lo ricordo a Cafiero e al tutto il ‘cucuzzaro’, in quanto prima o poi si arriverà a sentenza emessa dai loro altrettanto validissimi colleghi e qualcosa mi induce a pensare che i magistrati libanesi, sono certamente meglio di tanti nel mondo, persino in Italia, ma per sfottere e non per timore, non vi dirò chi intendo).
Tornando a Cafiero e al suo ‘grido di dolore’, per non aver potuto svolgere la sua attività agonistico sportiva (non so se come Panatta o Berrettini, oppure come Fantozzi e Filini), mi sembra che ancora oggi siano costernati persino nella martoriata Ucraina, al punto che ci si chiede -giustamente?- ma se non lo sa, preventivamente un Procuratore della Repubblica, chi si troverebbe in un club qualunque (avendo disposizione per le sue funzioni, anche le forze di polizia giudiziaria), un comune cittadino, che vuole evitare ciò, come dovrebbe fare?
Dimenticavo, noi tutti uomini e donne comuni, dovremmo e potremmo rivolgerci magari al ‘Mago’ Donascimiento e alla sua sodale Wanna Marchi!
Ma non c’è solo questo, perché emerge da una cronaca puntuale del mio amico Giacomo Amadori (de La Verità) e dal collega Luca Fazzo (de Il Giornale), come abusi ve ne sono stati in quell’ufficio della Superprocura Nazionale, proprio durante la gestione cafierana, al punto che persino l’allora Procuratore di Milano, Francesco Greco, sollevò dubbi polemici e proteste vibranti.
Nossignore, strutture occulte, che possono -dico possono e in modo dubitativo, non affermativo- oppure trovarsi innanzi a simili eventualità, ci farebbe, legittimamente pensare di avere a che fare con condizionamenti, potenzialmente arbitrari, della a vita pubblica: questo, ove hai fosse così, non solo è incivile, ma anche illecito!
E già perché le Organizzazioni Internazionali, con l’UE in primis, hanno raccomandato all’Italia di condividere tali ‘notizie sensibili’ tra tutti gli uffici preposti, non certo a concedere l’esclusività, ad una struttura specifica.
Infatti, se si ha questo ‘potere’ (poi vai vedere se arbitrario, potestativo, consuetudinario o altro ancora), si produce, inevitabilmente, una ‘centrale’ vera e propria, la quale potrebbe agire in autonomia non disciplinata e al di fuori di qualsivoglia controllo, perché si potrebbe parlare di ‘Spionaggio di Stato’.
Per fatti simili, fu costretto alle dimissioni, il miglior Presidente Americano, cioè Richard Nixon, che non essendo un massone, come non lo furono altri suoi due predecessori, a differenza di chi venne prima e dopo, fu abbandonato al suo destino, ovvero lo ‘scacciarono, mentre Lincoln e Kennedy, vennero assassinati.
Bene, ora che esiste un pubblico dibattito -e onore e buon merito, va al caro Guido Crosetto, del cui coraggio non ho mai dubitato, perché lo conosco bene e quindi ha avuto la forza e l’onestà di denunciare tutto- si metta mano a questa distopica o sclerotizzata ‘stortura’ che ha provocato l’infausta delibera di Buonafede quando, per caso ed anche per raccapriccio si trovò a fare il Ministro, diventando così il titolare di (dis)Grazia e (in)Giustizia, insomma (s)Guardasigilli, perché un dj (per di più…non aggiungo altro), sepour laureto in Legge, non può comprendere la delicatezza della materia, infatti oggi ci ritroviamo con un simile pasticcio, tipico prodotto (avvelenato) della discutibile (non)politica dei Grillini o Cinquestelle (o come diavolo si chiamino), i quali hanno maciullato un Paese e le sue Istituzioni, a suon di qualunquismo e neogacobinismo.
Patti chiari, quest’ultimo -il neogacobinismo!- vale però per gli altri…mica per loro!