Strategie di business da apprendere al tavolo da gioco


Strategia, capacità di introspezione, calcolo probabilistico, spunti di ispirazione per le tante situazioni che si rincorrono nella quotidianità: nel poker c’è davvero tutto, una gamma di sfumature sempre più spesso al centro dello storytelling cinematografico e letterario. La storia di questo gioco, che possiamo definire millenario, dimostra, inoltre, che non solo è in continua evoluzione sul fronte delle regole e delle nuove specialità, ma offre anche un vero e proprio training per chi si muove nel mondo degli affari. Il binomio poker e business, non a caso, è una fonte inesauribile di segreti da mettere in pratica anche sul fronte del lavoro. Scopriamo insieme alcuni dei più interessanti.

Gestire lo stress

Che si tratti di una trattativa d’affari o di un torneo di poker, probabilmente l’universo esperienziale in campo è di fatto lo stesso. In entrambi i casi, infatti, la cosa più importante sarà portare a casa il risultato cercando di intercettare la strategia di chi abbiamo di fronte. Bluffare quando si sa di essere in svantaggio e calcare la mano quando si cerca di concludere una trattativa sono due facce della stessa medaglia ed entrambe si appuntano su di una regola aurea: tenere sotto controllo lo stress. In questo modo, infatti, sarà più facile conservare la lucidità necessaria per cogliere i segnali lanciati anche inconsapevolmente dal proprio avversario e mantenere il giusto aplomb per non tradire la propria strategia. Su questo fronte i giocatori esperti sono allenati: niente come l’adrenalina da poker prepara al mondo del business e alle sue trincee.

Oltre il linguaggio verbale: leggere i body tell

Lo stretto rapporto che lega poker e dimensione psicologica, dunque, è molto più importante di quanto si possa credere. Si tratta di una “partita nella partita” che dal tavolo verde, sia fisico che digitale, si sposta a un livello più astratto, ma allo stesso tempo fortemente tangibile, solo per chi sa coglierlo però. Nel corso di una partita a Omaha o a  Texas Hold’em, non a caso, si impone chi ha più spirito di osservazione ed empatia: la strategia migliore consiste nell’inquadrare il comportamento di ciascun giocatore per poterne cogliere ogni minima oscillazione nei momenti salienti della partita. I player di lungo corso spesso consigliano di fare caso a dettagli come il look, la mimica facciale, il modo in cui vengono tenute le carte. Da qui derivano diversi  indizi da interpretare a gioco iniziato. Il momento a cui gli esperti suggeriscono di porre particolare attenzione, poi, è quello in cui vengono distribuite le carte personali: osservando gli avversari mentre le valutano è possibile cogliere espressioni e gesti involontari di delusione o soddisfazione.

Un approccio che, mutuato dal settore ludico, può rivelarsi prezioso nel momento in cui ci si appresti ad affrontare una trattativa d’affari. Occhio acuto e poker face: questo è il segreto!

Controllare il fattore “incertezza”e affinare il pensiero probabilistico

Il poker è anche una vera e propria palestra in cui affinare acume e schemi di pensiero. A raccoglierne le principali evidenze è stata la psicologa e pokerista esperta, Maria Konnikova, che ha dedicato un libro al modo in cui questo passatempo dalle origini antiche si rivela uno strumento prezioso per capire il gioco della vita.

Su questo fronte la Konnikova non ha dubbi: i principali plus che il poker offre a chi lo pratica sono almeno tre. Innanzitutto il pokerista sviluppa una particolare capacità di mantenere la concentrazione: durante una partita, infatti, è fondamentale non solo imparare a valutare la situazione in chiave matematica, ma anche restare in contatto con il ritmo del proprio pensiero, un approccio utile soprattutto in chiave didattica.

Un altro aspetto peculiare del gioco, che si rivela prezioso anche nel mondo del business è la possibilità di consolidare il pensiero probabilistico. Questo approccio permette di allenarsi ad osservare anche i dettagli: se una cosa viene data per probabile al 90%, è facile trascurare quel 10% di possibilità che spesso fa la differenza: abituarsi a a pensare in questi termini significa dare alla realtà una lettura diversa e più profonda.

L’ultimo elemento evidenziato dalla Konnikova è il fattore “incertezza”: il poker offre un importante paradigma decisionale che ha il suo punto di forza nell’abilità di gestire incognite e incertezze. D’altra parte ciò che è certo non ci crea problemi, ma è nel fattore di rischio che risiede il potenziale inespresso.

Che il poker sia uno dei giochi da casinò più apprezzati a livello globale è risaputo, ciò che invece non tutti sanno è che questo passatempo può offrire una marcia in più a chi opera nel mondo degli affari: totale controllo dello stress, abilità di lettura del linguaggio non verbale e una spiccata propensione a ragionare in termini probabilistici sono skill che i pokeristi esperti acquisiscono al tavolo verde e portano con sé anche nel mondo del lavoro. Provare per credere!