Invasa cittadina vicina al confine con il Libano dove erano stati compiuti altre uccisioni di civili e arresti
Tank a Qusayr, 4 morti
Invasa cittadina vicina al confine con il Libano dove erano stati compiuti altre uccisioni di civili e arresti
(ANSA) BEIRUT – Sale ad almeno 11 civili uccisi il bilancio dell’offensiva militare lanciata stamani dall’esercito e da bande lealiste a Qusayr, cittadina poco lontana dal confine libanese nella regione centrale siriana di Homs. Raggiunto telefonicamente tramite le linee cellulari libanesi, Khodr A., membro dei Comitati di coordinamento locali, piattaforma che riunisce gli organizzatori delle proteste anti-regime, ha affermato all’ANSA che fino ad ora i Comitati hanno una lista di undici persone uccise. La fonte precisa che gli shabbiha (bande lealiste) e i militari continuano con i rastrellamenti casa per casa e aprono il fuoco verso chiunque tenti di sottrarsi all’arresto. “Poco fa – ha aggiunto l’attivista – boati di spari di fucili automatici sono stati uditi nel quartiere di Qantara. In tutta Qusayr le moschee sono state chiuse a forza ed è stato impedito ai muezzin di intonare il richiamo alla preghiera (adhan)”. L’offensiva contro Qusayr, cittadina abitata per lo più da musulmani sunniti, giunge nell’11/mo giorno di Ramadan, il mese del digiuno islamico che costituisce uno dei cinque pilastri dell’Islam.
Secondo i Comitati di coordinamento locale, piattaforma che riunisce gli organizzatori delle proteste, carri armati e shabbiha (bande di lealisti armati) sono tornati stamani a Saraqib, cittadina 40 km dal confine turco. Alcuni giornalisti accreditati in Siria e che avevano avuto la possibilità martedì di visitare, sotto rigidi controlli dell’esercito di Damasco, la città centrale di Hama spingendosi verso nord-ovest fino ad Ariha, avevano raccontato di aver visto alcuni carri armati allontanarsi dalla provincia di Idlib. Una fonte militare siriana aveva affermato che era in corso il ritiro da quella regione. Almeno quattro civili sono stati uccisi e una decina di altri sono rimasti feriti stamani a Qusayr, cittadina a ridosso del confine libanese nella regione siriana centrale di Homs. Lo riferiscono i Comitati di coordinamento locale, piattaforma che riunisce gli organizzatori delle proteste anti-regime. Le fonti precisano che alcuni abitanti di Qusayr sono stati colpiti mortalmente dai proiettili delle forze di sicurezza penetrate stamani poco prima dell’alba nel centro abitato assieme ai carri armati dell’esercito.
MINARETO ABBATTUTO A DAYR AZ ZOR – Le immagini del minareto di una delle principali moschee di Dayr az Zor colpito e abbattuto da colpi di artiglieria dell’esercito siriano sono stamani sulle prime pagine di alcuni più importanti quotidiani arabi e sono trasmesse più volte dai canali satellitari panarabi al Jazira e al Arabiya. Le sequenze video, diffuse sui social network dal canale Youtube Ugarit gestito da attivisti siriani anti-regime, sono state pubblicate ieri e mostrano il bianco minareto della moschea Uthman ben Affan a Dayr az Zor, 450 km a nord-est di Damasco e capoluogo della regione confinante con l’Iraq, bersagliato da alcuni colpi di artiglieria e poi crollare in macerie sull’edificio del luogo sacro. Il quotidiano panarabo saudita Asharq al Awsat pubblica in prima pagina tre scatti fotografici estratti dal video. Il quotidiano libanese e francofono L’Orient-Le Jour, letto per lo più dai cristiani di Beirut, fa altrettanto pubblicando quattro diversi momenti della distruzione del minareto. Il video è riproposto anche su alcuni siti d’informazione arabi. Dayr az Zor, epicentro orientale delle proteste anti-regime, è teatro da giorni di una dura repressione dell’esercito governativo che – secondo testimoni oculari e attivisti – usa carri armati, blindati e pezzi d’artiglieria per indurre la popolazione alla fuga e a non tornare in strada a manifestare.
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