ROMA – Il Tar del Lazio ha bocciato la nomina di sei dei venti direttori di grandi musei statali italiani. Il bando «non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani». Inoltre lo scarto dei punteggi tra i candidati meritava «una più puntuale e più incisiva manifestazione di giudizio da parte della Commissione» valutatrice e la scelta di svolgere le prove orali a porte chiuse non ha assicurato i «principi di trasparenza e parità di trattamento dei candidati».
I sei direttori colpiti dal provvedimento sono: Paolo Giulierini, Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Carmelo Malacrino, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria; Eva Degli Innocenti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto; Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi di Modena; Peter Assmann, direttore del Palazzo Ducale di Mantova; Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum.
Malacrino, 46 anni, archeologo e architetto. Nato a Catanzaro, si è laureato in architettura a Firenze e specializzato in Archeologia e architettura antica ad Atene. Dal 2010 è ricercatore di storia dell’architettura nel Dipartimento di architettura e territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Nel 2005 ha conseguito un dottorato in Storia dell’architettura a Venezia.
Queste le motivazioni per le quali il Tar del Lazio, con due distinte sentenze, ha bocciato la nomina dei direttori dei super-musei italiani. I ricorsi erano stati proposti da Giovanna Paolozzi Maiorca Strozzi e Francesco Sirano, entrambi concorrenti alla procedura, con riferimento alle nomine del direttori del Palazzo Ducale di Mantova, della Galleria Estense di Modena, dei Musei Archeologici Nazionali di Napoli, Reggio Calabria e Taranto, nonché del Parco Archeologico di Paestum.
Per il Tar lo scarto minimo dei punteggi tra i candidati meritava un giudizio più incisivo “piuttosto che motivazioni criptiche ed involute”, proprio perché l’ingresso nella “terna” di valutati «era condizionato anche da un apprezzamento minimo della commissione in favore dell’uno o dell’altro concorrente – si legge in una delle due sentenze – tanto da imporsi, in questo caso, una puntuale ed analitica giustificazione in ordine all’assegnazione di ciascun punto con riferimento ai dieci candidati ammessi al colloquio».
In merito poi al meccanismo di selezione, per i giudici amministrativi «il bando non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna norma derogatoria consentiva al MIBACT di reclutare dirigenti pubblici al di fuori delle indicazioni, tassative, espresse dall’art. 38 d.lgs. 165/2001″; anche perché «se il legislatore avesse voluto estendere la platea degli aspiranti ricomprendendo anche cittadini non italiani lo avrebbe detto chiaramente».
In più i giudici amministrativi censurano la scelta di far svolgere la prova orale “a porte chiuse”. «Secondo il consolidato indirizzo giurisprudenziale – si legge nelle sentenze – al fine di assicurare il rispetto dei principi di trasparenza e parità di trattamento tra i candidati occorre che durante le prove orali sia assicurato il libero ingresso a chiunque voglia assistervi» compresi i candidati affinché possano verificare «di persona il corretto operare della commissione».
Via quindi a Schmidt per gli Uffizi, 47enne esperto di arte fiorentina. Tedesca anche pure Cecile Hollberg, storica e manager della cultura che dirige, sempre a Firenze, la Galleria dell’Accademia. A Brera la gestione è stata affidata al museologo e manager culturale James Bradburne, 59 anni, ex direttore di Palazzo Strozzi, canadese di cittadinanza britannica, già direttore della Fondazione Palazzo Strozzi. Al Palazzo Ducale di Mantova è arrivato l’austriaco Peter Assman. E ancora, a Capodimonte lo storico dell’arte francese Bellenger, 60 anni, grande esperto internazionale, al Parco archeologico di Paestum il tedesco Gabriel Zuchtiregel, mentre per la splendida Galleria Nazionale delle Marche di Urbino è stato scelto l’austriaco quarantenne Peter Aufreiter, storico dell’arte.
«Oggi stesso faremo appello al Consiglio di Stato» ha detto il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Il ministro ha parlato in occasione della presentazione al Mibact del programma di Migrarti. «Io sono un avvocato e un uomo politico con una certa esperienza – ha aggiunto Franceschini – e quindi so bene che le sentenze vanno contrastate nelle sedi proprie e vanno rispettate. Detto questo mi chiedo che figura fa il nostro Paese di fronte al resto del mondo? La selezione internazionale dei direttori dei musei, pubblicata sull’Economist, ha fatto discutere il mondo della cultura ed è originata da una norma di legge dell’art bonus. La procedura di selezione è stata svolta da una commissione imparziale», ha concluso il ministro.
Bevacqua: incomprensibile la decisione del Tar sui musei
“La decisione del TAR del Lazio di demolire la procedura concorsuale che ha condotto
alle nomine dei nuovi direttori dei musei italiani, mi lascia esterrefatto: la riforma
voluta dal ministro Franceschini e che ha prodotto risultati straordinariamente positivi
in pochissimo tempo, riceve un colpo che rischia di essere mortale”. È quanto afferma
senza mezze misure il consigliere Bevacqua, il quale così prosegue: “Discutiamo da
anni, da decenni di valorizzazione del merito, di necessità di attaccare le incrostazioni
paralizzanti di certa ottusa burocrazia e poi, quando un ministro si assume la responsabilità
di intervenire in maniera seria, un cavillo giuridico ci viene a dire che il bando
non poteva essere internazionale e che i candidati stranieri non potevano partecipare.
I nuovi direttori sono stati selezionati tra i massimi esperti in materia di gestione
museale, da parte di commissioni composte da esperti di chiara fama ed elevato livello
scientifico; laddove, in precedenza, si avevano semplici uffici della Soprintendenza,
oggi abbiamo 20 musei autonomi, dotati di autonomia tecnico scientifica e responsabili
delle funzioni di tutela e valorizzazione delle raccolte, assicurandone e promuovendone
la pubblica fruizione, nonché consentendo un’ immediata messa a gara dei servizi
aggiuntivi”. “I risultati conseguiti – continua Bevacqua – sono sotto gli occhi e
hanno fatto gridare al miracolo tutta la stampa internazionale: tre anni consecutivi
di crescita costante dei visitatori, + 15% nelle presenza, + 45 milioni negli incassi;
il tutto, secondo un sistema che, finalmente, premia le migliori gestioni e che si
muove in netta controtendenza rispetto al contesto europeo dove, nello stesso periodo,
si registrano soltanto cali vistosi”. “Non posso e non voglio credere – conclude
Bevacqua – che sull’Italia aleggi una maledizione che ci condanna all’immobilità
perenne. Sono certo che il governo, e Franceschini in particolare, non molleranno
sulla questione: qui è in discussione il modello di sistema-Paese che vogliamo per
l’unico futuro possibile”.
Dichiarazione congiunta di tutto personale del Museo Archeologico di Reggio Calabria
La bufera che ha travolto il Museo indigna tutto il personale del MarRC, il cui lavoro è stato portato avanti da due anni a questa parte sotto la direzione del dottor Carmelo Malacrino con enormi sacrifici e spirito di squadra.
L’orgoglio di investire risorse ed energie lavorative per obiettivi non solo di “business”, ma soprattutto in termini di offerta culturale e valorizzazione di un patrimonio che appartiene a tutta la città e alla Calabria è la cifra che accomuna tutti i dipendenti del Museo.
Un percorso tutto in salita, partendo da zero, in cui nessuno ha “mollato” – anche nei momenti più difficili – per non travolgere i compagni di cordata.
Tutto il personale del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, nel pieno rispetto della Sentenza del Tar del Lazio, esprime unanime vicinanza al suo Direttore e, confidando nella giustizia del Consiglio di Stato, auspica una decisione che non vanifichi l’enorme lavoro fatto e gli straordinari risultati conseguiti fino ad oggi.
Il Touring Club Italiano esprime il proprio sconcerto di fronte alla decisione del TAR del Lazio in merito alla bocciatura dei cinque direttori dei supermusei e piena condivisione di intenti al Ministro Dario Franceschini
In merito alla decisione del TAR del Lazio che ha bocciato la nomina dei cinque dei venti direttori dei supermusei, le cui nomine di conseguenza sono state annullate, il Touring Club Italiano, ente culturale e civil servant del Paese esprime il proprio sconcerto.
“Siamo d’accordo con il Ministro Dario Franceschini – afferma Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano – che la sentenza penalizzi l’immagine e il funzionamento del sistema culturale italiano, che sta dando segni di vitalità e di crescita.
Pensiamo, inoltre – continua Iseppi – che il nostro Paese avrebbe diritto ad avere, in molti casi, una magistratura meno burocratica e culturalmente più consapevole e un Parlamento che legiferi in modo meno approssimativo”.
GRUPPO IPHIAS
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è senza dubbio la principale risorsa culturale e attrattiva presente in città e, dalla inaugurazione nella sua nuova veste, è assurto a struttura museale di grande prestigio e di livello europeo, non soltanto per l’inestimabilità dei tesori che custodisce, Bronzi di Riace in testa, ma per le importanti attività culturali e per le molteplici iniziative espositive cui una intraprendente gestione ha dato vita. In un momento così delicato per la città, in cui il MarRc rappresenta certamente un esempio positivo, la notizia dell’annullamento della nomina del direttore Melacrino suscita preoccupazione per il futuro della struttura. Senza volere minimamente indugiare in valutazioni relative al provvedimento suddetto, il Gruppo Xiphias esprime apprensione anche e soprattutto in vista della stagione estiva ormai alle porte ed auspica che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo si adoperi con la necessaria sollecitudine ad investire del prestigioso ma oneroso compito di guidare il Museo altrettanto capace direttore.