Cosenza – “Gli amministratori del Pd sono un disastro per la
politica italiana, comunale, regionale e nazionale”. È così che esordisce
una nota della sezione cosentina del movimento Sovranità – Prima gli
Italiani in merito ai recenti fatti di cronaca che vedono coinvolti tanti
esponenti del Pd rendese.
“I numeri saranno anche freddi ma esprimono una situazione reale che
racconta di come il PD nell’ultimo anno abbia collezionato in tutta Italia,
un’ottantina tra indagati, arrestati, rinvii a giudizio e condanne in primo
grado. Nella hit dei reati – si legge nella nota – peculato, corruzione,
concussione, truffa, frode fiscale estorsione, turbativa d’asta, concorso
esterno in associazione mafiosa e naturalmente voto di scambio. Insomma,
non si sono fatti mancare proprio nulla”.
“E qui – continua – arriviamo al bubbone esploso nei giorni scorsi a Rende
con l’arresto di Sandro Principe, Umberto Bernaudo, l’ex consigliere
provinciale Pietro Ruffolo e l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli,
un vero fuoriclasse del cambio di casacca. La magistratura dopo mesi di
indagini ha scoperchiato una realtà che avrebbe visto politici locali
andare a braccetto con le cosche della zona spartendosi ogni brandello
delle istituzioni, a cominciare dal voto. E qui – prosegue – sarebbe
iniziato il valzer delle clientele in una regione assetata di lavoro, dove
il lavoro non c’è mentre le municipalizzate assurgevano al ruolo di vacche
da mungere per gruppi di potere ed esponenti della criminalità organizzata.
Un film già visto dunque, ma che in questa prima tranche di indagine
dilaniano un Partito Democratico dalla doppia morale e una sinistra che per
anni ha governato da padre-padrone il comprensorio rendese. Siamo e saremo
sempre garantisti, ma da tempo abbiamo tolto il prosciutto davanti gli
occhi. E molti cittadini della nostra provincia – conclude la nota –
dovrebbero levarselo”.