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Vibo Valentia, lievitano i costi della politica locale

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In tempi di crisi e tagli, di sacrifici annunciati e
spending review, i costi della politica locale lievitano. Accade a Vibo
Valentia, tra le mura di Palazzo “Luigi Razza”, dove consiglieri,
assessori e primo cittadino, aumentano indennità di funzione e gettoni di
presenza, approfittando di una “benevola” interpretazione
dell’articolo 2 comma 1 lettera C del D.M. 119/2000, il quale prevede che, in
presenza di un aumento dei flussi turistici, in un comune “virtuoso”,
l’apparato politico eletto può giustificare una esigua maggiorazione delle
indennità.

Senza voler entrare nel merito dei requisiti necessari per
la maggiorazione previsti dal decreto, pur a mio avviso, diciamo, non
correttamente interpretato dagli inquilini di Palazzo “Razza”, e
senza impelagarci fra macchinosi calcoli finalizzati a stabilire il quantum, mi
domando se, considerati i tempi che corrono, la determina operata dalla Teti
sia una manovra opportuna.

La questione sollevata crea
interrogativi sull’opportunità della scelta amministrativa. L’aumento dell’amministrazione
Costa rappresenta un’offesa
ai cittadini, soprattutto verso coloro che stanno vivendo in totale abbandono
dalle istituzioni dove il capitolo per il sociale in bilancio viene continuamente
ridotto a lumicino. In un contesto in cui sotto gli occhi di tutti sono le
condizioni di indigenza delle famiglie vibonesi che non ricevono alcun
sussidio, l’inadeguatezza dei servizi e la grave situazione debitoria
dell’Ente, il pensare a se stessi innanzi alle tantissime criticità, mi ripeto, è
una manovra incomprensibile che si pone in contrasto con il disagio sociale.
La responsabilità amministrativa impone come priorità il bisogni dei cittadini,
le promesse fatte nel periodo pre-elettorale sono state ancora una volta
disilluse.

Pertanto, signor Sindaco, ripristini la riduzione delle
indennità. Anziché aumentare la paga, sarebbe opportuno istituire un fondo di
“solidarietà sociale” dove riversare in esso le somme devolute dagli
amministratori per far fronte alle esigenze della città ed al bisogno dei
cittadini meno abbienti. Mi permetto di suggerire anche che la gestione del
fondo deve essere esclusivamente amministrata dal Consiglio, evitando così di
lasciare nelle casse comunali somme utilizzate arbitrariamente per altri meno
nobili scopi. Sarebbe, questo, un bel gesto di solidarietà, fatto
esclusivamente per il bene della città. Tale proposta potrebbe far riacquistare
fiducia ad una classe politica sempre distante dai reali problemi del
territorio. Sento di suggerire questa strada anche per le telefonate di
indignazione che ho ricevuto, all’indomani della notizia apparsa sulla stampa,
da parte anche di chi ha votato l’attuale amministrazione, credendo nel loro
programma ed ora delusi e traditi dalle promesse annunciate ed ancora non
mantenute.

Fausto De Angelis

Coordinatore provinciale Fratelli d’Italia – An Vibo
Valentia