Videogiochi violenti, nota Garante Infanzia e Adolescenza


“I genitori siano vigili rispetto ai contenuti dei videogiochi che i figli chiedono in regalo per evitare l’assuefazione alla violenza e al mancato rispetto alla persona, giacché la gran parte dei videogiochi viene costruita proprio sulla logica della sopraffazione dei più deboli”. E’ quanto sostiene in una dichiarazione il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia della Regione Calabria.

“Sono più che certo – evidenzia Marziale – che l’abitudine a questi videogiochi contribuisca a fomentare il bullismo e tutte le forme di devianza minorile contemporanea, rendendo così vani tutti gli sforzi pedagogici della scuola, orientati al superamento di un’emergenza educativa che mai ha conosciuto tinte così fosche. Dirò di più: spesso assistiamo a reati commessi da minorenni i quali davanti agli inquirenti palesano una difficoltà a comprendere ed elaborare correttamente la loro cattiva azione e il dolore che ne consegue sugli altri, proprio perché assuefatti ad una logica virtuale che, ad in certo punto si mischia alla realtà determinando un magma indifferenziato. Per cui possiamo parlare, senza di timore di smentita, di ‘anestesia dei sentimenti’.

“I genitori – prosegue il Garante – non devono sentirsi estranei a questo processo, immaginando che basti la scuola. Davanti a richieste di videogiochi violenti, quindi, devono avere il coraggio di dire “no”, un diniego motivato e non gratuito. Occorre farli riflettere su ciò che provoca la guerra, su ciò che provoca la mafia in un territorio come il nostro, ed ogni forma di violenza sull’uomo. Bisogna far loro comprendere – rileva Marziale – che un uomo che perde la vita non è come i pupazzi animati, che risorgono ogni qualvolta riparte il gioco, aiutandoli a costruire una percezione “umana” e non “virtuale”, così da renderli sensibili al valore della vita”.

“Guai – finisce il Garante – a quanti sottovalutano questo fenomeno, perché essi si rendono complici della crescita dei propri figli su binari che non portano alla qualità della vita, contribuendo ad un ulteriore dissesto della società contemporanea, nel presente ed in futuro”.