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Violenza donne, Tilde Minasi soddisfatta per la ratifica da parte della Camera della Convenzione di Instanbul

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Donne Cgil Calabria: “Sì a tavolo partenariato con attori sociali del nostro territorio”

Violenza donne, Tilde Minasi soddisfatta per la ratifica da parte della Camera della Convenzione di Instanbul

Donne Cgil Calabria: “Sì a tavolo partenariato con attori sociali del nostro territorio”

 

REGGIO CALABRIA – “In una giornata così drammatica, scandita dalla celebrazione delle esequie della piccola Fabiana Luzzi, ennesima vittima di una incomprensibile ed aberrante violenza, non possiamo che accogliere con soddisfazione la ratifica da parte della Camera della Convenzione di Instanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne”. Lo dichiara il consigliere regionale del Pdl Clotilde Minasi, apprendendo l’esito della votazione dell’importante ddl in uno dei due rami del Parlamento. “Il fatto che la ratifica – aggiunge – sia stata approvata all’unanimità con 545 voti a favore su 545 imprime ancor più forza alla necessità che si agisca su più fronti, per arginare questo grave fenomeno che non conosce, purtroppo, stati sociali, culturali o geografici. E’ degno di nota e significativo che il Governo centrali dimostri la volontà di voler operare su una tematica di strettissima, quanto drammatica attualità, attraverso uno strumento internazionale. Attendiamo che la ratifica arrivi al Senato fiduciose di una rilevante approvazione definitiva: la protezione e la tutela delle donne in ambienti intra ed extra domestici necessitano di azioni concrete, non più procrastinabili e l’iter intrapreso si incammina verso la direzione più giusta in tal senso”. “Per quanto riguarda la Regione Calabria – conclude Clotilde Minasi – stiamo lavorando affinché si giunga alla redazione di una legge completa e ad hoc contro ogni violenza di genere”.

Donne Cgil Calabria: “Bene ratifica convenzione Istanbul. Sì a tavolo partenariato con attori sociali del nostro territorio”

No alla violenza sulle donne. E’ un messaggio universale che questa Organizzazione sostiene, da sempre, nelle sue battaglie, nel corso di tutte le sue iniziative e delle sue manifestazioni.

Dopo gli ultimi episodi di violenza avvenuti in Calabria e, in generale, in tutta Italia, non possiamo non condividere quanto espresso più volte dalla Cgil Nazionale: una netta condanna contro ogni forma di violenza sulle donne.
Proprio per questo motivo, la Cgil Calabria appoggia la ratifica (prevista per oggi) della Convenzione di Istanbul che equipara la violenza contro le donne alla violazione dei diritti umani. Quindi, sostiene l’attuazione completa del piano nazionale contro la violenza, con un conseguente disegno di legge sul femminicidio e una legge che – in modo organico – affronti il problema.

Non è tollerabile, in una società civile, apprendere che una ragazzina venga bruciata viva dal suo fidanzatino; che una donna subisca continue percosse dal marito; che una moglie, incinta, possa subire forme di stalking per gelosia da parte di un marito violento; che una dipendente rinunci al proprio posto di lavoro a causa di “ricatti sessuali” (dati Istat, 2009).
Non è possibile esser perseguitate del proprio carnefice senza potersi difendere o, peggio ancora, non riuscire a denunciare quanto accade dentro le mura domestiche per vergogna, per riprovazione della famiglia o della comunità di appartenenza, per la mancanza di mezzi economici propri, ecc… Ma c’è un altro aspetto peggiore di questo dramma: vicini, parenti, colleghi o compagni di banco che conoscono la verità e tacciono.

Forme di sopruso, di sopraffazione, perpetrate ai danni di soggetti più deboli. Si tratta di un problema socio-psicologico che ha radici profonde nel sistema stesso dell’educazione: dalla famiglia alle agenzie di socializzazione (la scuola, il gruppo dei pari e i mass media…). Ciò che viene trasmesso, ciò che viene comunicato, l’educazione e i valori che vengono impartiti non si basano sull’esistenza di una relazione paritaria tra i sessi. Tutto questo è alla base di un bagaglio socio-culturale che ogni persona porta con sé e che dovrebbe esser orientato, al contrario, verso il rispetto della donna, del diverso, di ogni essere umano e della vita in generale.

In questo quadro, va inserita necessariamente la battaglia che – da anni – la Cgil porta avanti contro tutte le forme di strumentalizzazione, di propaganda e di mercificazione della donna e del suo corpo. La donna deve, infatti, esser considerata in quanto soggetto pensante, attivo e con una propria dignità. Ecco, perché, diventa fondamentale utilizzare le risorse derivanti dai Fondi europei per dare il via a progetti non solo di comunicazione, ma anche di formazione: progetti in cui il ruolo della donna viene ripensato attraverso i valori della persona, del lavoro e dell’inclusione sociale. 
In quest’ottica, quindi, lottare contro ogni forma di abuso o di violenza diventa parte integrante di questa visione.

Esiste una lista nera delle donne vittime di abusi: una donna ogni tre giorni viene uccisa perché malmenata, violentata o percossa.

La Cgil Calabria perciò ritiene necessario che si istituisca un tavolo permanente di partenariato con gli attori sociali del territorio regionale: l’Università, le Provincie, la Prefettura, la Procura della Repubblica, le Aziende Sanitarie, ed i centri Anti-Violenza. Partendo dall’esigibilità della legge Regionale n. 20 del 21 agosto 2007,  quale rilevante strumento legislativo per fornire una reale e concreta opportunità alle tante donne che spesso sono costrette, nel migliore dei casi, a fuggire lontano dal proprio luogo di origine oppure costrette, nel peggiore dei casi, a non denunciare violenze e sopraffazioni, e passando dall’utilizzo delle risorse derivanti dai PON – Programmi Operativi Nazionali -, ed in particolare dal PON Sicurezza e le risorse derivanti dal FSE – Fondo Sociale Europeo, si potrà difendere la libertà e assicurare la giusta dignità alle donne della nostra Regione.